Uno degli obiettivi UE in ET 2020, è ridurre il tasso di abbandono scolastico a meno del 10%, un problema che a lungo termine aumenterà il rischio di disoccupazione, esclusione sociale e povertà. Le cause principali del fenomeno si possono rintracciare negli attori chiave. Tra gli Studenti i maschi, più delle ragazze, che provengono da ambienti svantaggiati, da famiglie con uno scarso livello di istruzione, hanno maggiori probabilità di abbandonare la scuola, soprattutto per chi proviene da un contesto migratorio, Rom e altre minoranze. Si aggiunge crisi (mancanza di risorse economiche in famiglia) casi di razzismo, sessismo, omofobia e bullismo che rendono la scuola un luogo di difficile integrazione.
La scuola svolge un ruolo chiave e considerato che l’impegno e la riuscita scolastica sono influenzati anche da fattori esterni, non può continuare ad agire sola. Contrariamente alle raccomandazioni UE, l’apertura del sistema scolastico ad enti esterni restano eventi spot. Dagli studi e dalle best practice diffuse in UE (cfr Ed. and Training Monitor, CE, 2018) emerge che gli studenti per ovviare alle difficoltà necessitano di sviluppare, oltre all’istruzione scolastica, softskill e citizenship competences, utili per affrontare e gestire costruttivamente le problematiche evidenziate, renderli consapevoli del contesto in cui vivono e attivi nella tutela del territorio fuori e dentro la scuola. Permettono di facilitare il confronto e l’apprendimento delle differenze dell’altro, stimolare la riflessione e la condivisione su problematiche sociali e relazionali. Il docente necessita di fare squadra con staff e famiglie, migliorando competenze tecniche di programmazione innovativa e inclusiva, e trasversali di guida e teamwork. Un approccio globale e integrato permette di far fronte al problema con il coinvolgimento dell’intera scuola, dirigenti compresi, in un’azione coesa e collaborativa, in stretta cooperazione con la comunità, integrando nella didattica attori esterni al sistema che possono contribuire nella formazione completa e continua dell’individuo. (cfr. “Un approccio globale e integrato della scuola nella lotta contro l’abbandono scolastico” – CE, DGIC, 2015). Un quadro articolato, in cui tutti gli attori coinvolti sono causa ed effetto. Finalità di Open Challenge è promuovere e diffondere un percorso innovativo per prevenire e contrastare il problema, attraverso la realizzazione di un team building utilizzando la metodologia di calciosociale per docenti, studenti, famiglie, staff e comunità. Tutti collaborano e insieme crescono nella creazione di una scuola inclusiva e aperta al territorio. Obiettivi del progetto: acquisire e sviluppare softskill e citizens competences degli alunni; accrescere e diffondere le competenze tecniche e trasversali dei docenti nella programmazione didattica e nel rapporto con studenti e famiglie; facilitare l’apertura della scuola sul territorio con la creazione di network stabili. L’intervento verrà realizzato in IT, SL, BG e PT sperimentando la sua efficacia in contesti differenti, in cui al ritardo nell’adeguamento dei sistemi di politiche sociali si affiancano piccole ma significative eccellenze nella lotta al problema. La transnazionalità del progetto, con la sperimentazione della stessa azione pilota in diversi contesti, consentirà di raccogliere e integrare maggiori spunti di riflessione per l’implementazione e l’adattabilità dell’intervento nelle varie realtà scolastiche UE. Il risultato sarà “Open Challenge Ebook. Take your school to the next level” da diffondere nelle scuole europee